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Nel fango mi dimeno nel tentar di scampar alla di mia certa morte.
Sono troppi.
Sono forti.
Il mio destino è segnato.
O forse no.
Un urlo di disumana natura risuona nell'oscurità della notte priva di luna, seguito, a poco, da più civilizzate grida di pietà.
Urla di disperazione che riecheggiano come melodiose note di speranza per il mio cuore stanco.
E Ignazio Crivelli Visconti, il primate guerriero dal doppio cognome, che trucida, con l'ausilio delle sole mani, le orde inimiche.
Nel vederlo frustare un uomo con le sue stesse budella non posso che notare che sembra esservi più sangue umano sparso in terra di quanto non ne scorra nelle sue vene.
Ottimo.
Non saprei che farmene di effeminati eroi indeboliti da umane pietà.
Carichiamo.
NON FAR ADIRARE LA BESTIA!
VOTA!

Anche nei più antichi conflitti si parla di ritmiche tregue atte al rifocillar delle truppe.

Il nostro caso non fa eccezione.

Guido i miei verso l'accampamento.

L' improvviso odor di zuppa pervade le nostre narici offuscandoci i sensi col suo tepore.

Già anticipiamo il suo lenir dolore dalle nostre membra.

Già gioiamo di quest'ultimo godimento che ci è concesso.

Non vediamo l'ora...

E invece no.

Da dietro le pentole, brandendo un coltello, esce Vieri De Rosa, l'irascibile cuoco da campo.

"Che fate zotici?!" ci urla spergiurando il nostro Signore,

"La zuppa è per chi lotta!".

" Ma noi abbiamo lottato..." prova a lamentarsi uno.

SLASH!

Il suo collo si apre.

"Verme! Non ho cibo per chi non sparge il verbo. Solo chi lotta e recluta altri soldati merita il dono della mia cucina".

Cala il silenzio.

In pochi mangeranno oggi.

COSA ASPETTI?

FAI VOTARE I TUOI AMICI E CONQUISTATI IL RANCIO!

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